Al via il progetto pilota in collaborazione con l’azienda ospedaliera ternana – Una nuova campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di incrementare le donazioni
Parte da Terni il nuovo progetto pilota di Avis regionale Umbria, promosso in collaborazione con le Avis provinciale e comunale di Terni e l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, per sensibilizzare alla donazione del sangue. Territorio storicamente carente nella raccolta di sangue, è stato scelto proprio per avviare questa nuova campagna promozionale accompagnata dallo slogan “C’è bisogno di te”. A presentare il progetto, mercoledì 8 febbraio, sono stati Enrico Marconi, presidente di Avis regionale Umbria, Benigno Riso, vicepresidente di Avis provinciale Terni, Ennio Bianchini, vicepresidente di Avis comunale Terni, e, per l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, Pietro Manzi, direttore sanitario, Augusto Scaccetti, direttore del Servizio immuno-trasfusionale (Sit), e Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento di oncologia e della Struttura complessa di oncologia medica e traslazionale. Una campagna di sensibilizzazione che prevede l’installazione di totem in vari reparti dell’ospedale ternano, info point e distribuzione di materiale informativo per richiamare l’attenzione sull’importanza della donazione di sangue e plasma.
I dati. “Ringrazio l’azienda ospedaliera ternana – ha commentato il presidente Marconi – che ha fortemente voluto questa nuova iniziativa sapendo quanto sia necessario incrementare la raccolta di sangue. Ce n’è grande bisogno, soprattutto a Terni dove l’ospedale gode di molte eccellenze e ci sono pazienti che vengono a curarsi anche da fuori provincia. Le richieste di sangue sono in continua crescita, anche perché sono stati riprogrammati e recuperati molti interventi che erano stati sospesi durante la pandemia. Da qui lanciamo un messaggio: in Umbria c’è bisogno di sangue e di ognuno di noi cittadini”. Nel dettaglio, l’Avis Umbria nel 2022 ha effettuato oltre 38mila donazioni, in linea con la programmazione regionale, mentre purtroppo la raccolta del plasma registra una carenza del 30 per cento. “A Terni – ha specificato Scaccetti – raccogliamo circa 4mila sacche all’anno, ma solo in questo ospedale ne consumiamo più di 8mila. Quindi raccogliamo solo il 50 per cento di quelle necessarie. Il resto lo recuperiamo nel territorio dell’Asl Umbria 2, ma non sempre è sufficiente. Oltre alle 8mila sacche di Terni, ne servono infatti altre 5/6mila per gli altri ospedali. Complessivamente, quindi, circa 15mila sacche. Circa il 95 per cento riusciamo a reperirlo con donazioni sul territorio. Alcune volte non sono sufficienti e dobbiamo cercarle fuori regione”.
A cosa serve il sangue. “Questa azienda è, in senso buono, una grande consumatrice di sangue – ha aggiunto il direttore Manzi – che viene utilizzato nelle attività chirurgiche per il mantenimento della omeostasi del sistema cardiovascolare. Abbiamo perciò stabilito contatti con altri ospedali più piccoli della regione, che ci forniscono le loro sacche, e la stragrande maggioranza di sangue viene da donatori umbri. Ma tempo fa siamo stati costretti a ricorrere alle riserve di altre regioni per acquistare sacche che ci servivano”. “Molti dei nostri pazienti – ha infine concluso Bracarda – hanno bisogno di trasfusioni perché fanno terapie che possono causare anemia o perché in alcune fasi della malattia possono averne bisogno. È opportuno che si possano informare i cittadini che avere una disponibilità di emoderivati rappresenta una conditio sine qua non per garantire tutti i giorni gli standard qualitativi elevati a cui siamo abituati: inciampare su una bassa disponibilità di sangue sarebbe imbarazzante. Chiunque possa donare deve stare vicino ai nostri pazienti in modo da consentirci di dare il massimo delle prestazioni”.
I dati. “Ringrazio l’azienda ospedaliera ternana – ha commentato il presidente Marconi – che ha fortemente voluto questa nuova iniziativa sapendo quanto sia necessario incrementare la raccolta di sangue. Ce n’è grande bisogno, soprattutto a Terni dove l’ospedale gode di molte eccellenze e ci sono pazienti che vengono a curarsi anche da fuori provincia. Le richieste di sangue sono in continua crescita, anche perché sono stati riprogrammati e recuperati molti interventi che erano stati sospesi durante la pandemia. Da qui lanciamo un messaggio: in Umbria c’è bisogno di sangue e di ognuno di noi cittadini”. Nel dettaglio, l’Avis Umbria nel 2022 ha effettuato oltre 38mila donazioni, in linea con la programmazione regionale, mentre purtroppo la raccolta del plasma registra una carenza del 30 per cento. “A Terni – ha specificato Scaccetti – raccogliamo circa 4mila sacche all’anno, ma solo in questo ospedale ne consumiamo più di 8mila. Quindi raccogliamo solo il 50 per cento di quelle necessarie. Il resto lo recuperiamo nel territorio dell’Asl Umbria 2, ma non sempre è sufficiente. Oltre alle 8mila sacche di Terni, ne servono infatti altre 5/6mila per gli altri ospedali. Complessivamente, quindi, circa 15mila sacche. Circa il 95 per cento riusciamo a reperirlo con donazioni sul territorio. Alcune volte non sono sufficienti e dobbiamo cercarle fuori regione”.
A cosa serve il sangue. “Questa azienda è, in senso buono, una grande consumatrice di sangue – ha aggiunto il direttore Manzi – che viene utilizzato nelle attività chirurgiche per il mantenimento della omeostasi del sistema cardiovascolare. Abbiamo perciò stabilito contatti con altri ospedali più piccoli della regione, che ci forniscono le loro sacche, e la stragrande maggioranza di sangue viene da donatori umbri. Ma tempo fa siamo stati costretti a ricorrere alle riserve di altre regioni per acquistare sacche che ci servivano”. “Molti dei nostri pazienti – ha infine concluso Bracarda – hanno bisogno di trasfusioni perché fanno terapie che possono causare anemia o perché in alcune fasi della malattia possono averne bisogno. È opportuno che si possano informare i cittadini che avere una disponibilità di emoderivati rappresenta una conditio sine qua non per garantire tutti i giorni gli standard qualitativi elevati a cui siamo abituati: inciampare su una bassa disponibilità di sangue sarebbe imbarazzante. Chiunque possa donare deve stare vicino ai nostri pazienti in modo da consentirci di dare il massimo delle prestazioni”.
La campagna di sensibilizzazione. L’immagine grafica della campagna è stata creata pensando all’avvenuta donazione, iconica e di immediata comprensione agli occhi del potenziale donatore. Nel cerotto che copre il foro è stato inserito un cuore, a testimoniare come la donazione rappresenti un d’amore verso le persone che ne hanno bisogno e la comunità in generale. Nei totem è presente un QR code che rimanda al sito web www.avisumbria.it dove è possibile effettuare la prenotazione della donazione. Si ricordano i requisiti per diventare donatori di sangue: età compresa tra i 18 – 60 anni, pesare più di 50 kg ed essere in buono stato di salute, che comunque viene sempre accertato mediante analisi e indagini prima di poter effettuare la donazione.